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Vaccini Pfizer e Moderna: uno studio smentisce l’efficacia al 95%

Vaccini Pfizer e Moderna contro covid19

Secondo quanto riportato dal British Medical Journal, i vaccini Pfizer e Moderna avrebbero un’efficacia non superiore al 29%. L’assunto si basa su un recente studio condotto da Peter Doshi, assistente professore di ricerca sui servizi sanitari farmaceutici presso la “School of Pharmacy” dell’università del Maryland ed editore associato del British Medical Journal.

Già nelle scorse settimane, all’interno di un articolo del 26 novembre, Doshi aveva messo in dubbio la percentuale di efficacia dei vaccini Pfizer e Moderna sostenendo che “solo la piena trasparenza e il controllo rigoroso dei dati consentiranno un processo decisionale informato”. Ed ecco che, dopo circa 5 settimane dalla pubblicazione di questo testo, il professore ritorna all’attacco. Infatti, all’interno del recente articolo pubblicato dal medesimo giornale, Doshi conferma la sua posizione sui due vaccini Pfizer e Moderna circa la scarsa attendibilità della percentuale di efficacia dichiarata dalle due aziende farmaceutiche. Nello specifico, i suoi dubbi sono stati confermati dopo aver analizzato le molteplici relazioni presentate da e per la FDA che avrebbero preceduto l’autorizzazione dei vaccini da parte di quest’ultima. All’interno di questi testi si parla di “Suspected Covid 19” ed è proprio tale espressione che, secondo il professore, dimostrerebbe l’inaffidabilità dei dati sulla base dei quali si regge la storia dell’efficacia al 95%. Infatti, per “Suspected Covid 19” si fa riferimento ai soggetti sintomatici la cui positività al virus non è stata confermata dal test PCR.

Pfizer, dal conto suo, ha riportato solo 170 casi di covid confermati tramite il test PCR, tra cui 8 si erano verificati tra i soggetti vaccinati e 162 tra i soggetti assegnati alla placebo. Tuttavia, secondo il rapporto della FDA sul vaccino della Pfizer, sarebbero stati 3410 i casi di covid-19 sospetti su cui si basava lo studio, di cui 1594 all’interno del gruppo vaccino e 1816 nel gruppo placebo.

I casi sospetti superano di gran lunga il numero dei casi confermati dal test… stiamo parlando di un numero 20 volte maggiore!

Secondo Doshi, tale numero “non può essere ignorato semplicemente perché non c’è stato un risultato positivo del test PCR”. Come è facile intuire, se alcuni pazienti sottoposti al test PCR fossero dei falsi negativi il vaccino non potrebbe più essere definito efficace al 95%. Secondo il professore, “una stima approssimativa dell’efficacia del vaccino contro lo sviluppo di sintomi da covid-19, con o senza un risultato positivo del test PCR, sarebbe una riduzione del rischio relativo del 19%”.

In pratica l’efficacia del vaccino sarebbe a malapena del 19%.
Infine, anche se non si volesse tenere conto dei casi verificatisi entro 7 giorni dal momento della vaccinazione (ossia quelli che possono essere dovuti alla reattogenicità del vaccino a breve termine) il vaccino sarebbe efficace solo al 29%. Percentuale che è di gran lunga minore della soglia minima necessaria per ottenere l’autorizzazione da parte delle autorità di regolamentazione, ovvero l’efficacia al 50%.

Ci troviamo davanti a dei vaccini che non potevano nemmeno essere autorizzati?

Sembra proprio questa l’ipotesi avanzata da Peter Doshi (e da noi…), che per scongiurarla invoca a gran voce la pubblicazione dei dati grezzi dello studio.

“Affrontare le numerose domande aperte su questi studi richiede l’accesso ai dati grezzi, ma nessuna azienda sembra aver condiviso i dati con terze parti fin ora.
Pfizer afferma che sta rendendo disponibili i dati su richiesta, il che lascia almeno la porta aperta.
Tuttavia il protocollo dello studio dice che Pfizer inizierà a rendere disponibili i dati solo 24 mesi dopo il completamento di quest’ultimo. Allo stesso tempo Moderna afferma che i dati potrebbero essere disponibili su richiesta una volta completato lo studio.
Ossia in un periodo di tempo compreso tra la metà e la fine del 2022, perché la fase di controllo è prevista per 2 anni”.


Quindi, si può affermare che i vaccini Pfizer e Moderna siano stati autorizzati sulla base di dati attualmente incerti e delle risposte affidabili le riceveremo, forse, tra un paio d’anni.
Nel mentre, la maggioranza dei cittadini si sarà sottoposta alla vaccinazione.

Ne vedremo delle belle…

Raffaele De Luca


FONTE
https://blogs.bmj.com/bmj/2021/01/04/peter-doshi-pfizer-and-modernas-95-effective-vaccines-we-need-more-details-and-the-raw-data/

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