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Robert Kennedy Jr. e la sicurezza dei vaccini

Robert Kennedy Junior

Robert Kennedy Jr., nipote del presidente americano John Fitzgerald Kennedy, è un avvocato ambientalista nonché fondatore di Children’s Health Defense, un’organizzazione che, come si evince dal nome, “difende la salute dei bambini”, e lo fa cercando di sensibilizzare le persone sul tema della sicurezza dei vaccini. A tal proposito, Robert Kennedy ha recentemente rilasciato una interessante intervista per Byoblu all’interno della quale ha illustrato in maniera approfondita la sua opinione a riguardo.

“Il problema è che la regolamentazione sui vaccini (negli Stati Uniti) dice che il vaccino è l’unico prodotto che non deve essere testato contro un placebo, che è l’unico modo per determinare la sicurezza di un prodotto medico. Dei 72 vaccini che sono obbligatori per i bambini americani, neanche uno ha ricevuto questi test di sicurezza contro un gruppo placebo. Non abbiamo veramente un profilo di rischio per questo tipo di vaccini e nessuna autorità scientifica può dire se questi vaccini stiano portando più benefici che problemi. Io credo che i vaccini debbano essere testati come facciamo con qualsiasi altro medicinale”, ha affermato Kennedy all’interno dell’intervista.

Ma quale sarebbe la soluzione a tutto ciò? Cosa potrebbe permette di far sì che la sicurezza dei vaccini sia realmente garantita? A tal proposito l’intervistatore, il fondatore di Byoblu Claudio Messora, ha chiesto a Kennedy se egli ritenesse utili le proposte che sono state fatte in Europa per liberalizzare la produzione dei vaccini e sottrarli al business delle grandi aziende farmaceutiche, togliendo loro i brevetti. E la risposta dell’avvocato è stata la seguente.

“Questa non è la raccomandazione che farei io, se vogliamo avere la sicurezza dei vaccini, le compagnie farmaceutiche devono avere la responsabilità, devono essere responsabili per questi prodotti. Questa è la cosa più importante. Negli Stati uniti non si può fare causa ad una casa farmaceutica, non importa quanto siano superficiali, negligenti, quanto siano forti e gravi le reazioni avverse, o quanto tossici siano gli ingredienti contenuti nel vaccino. Non si può fare causa. Quindi non hanno nessun incentivo a rendere questi vaccini sicuri. Se si vuole veramente riformare il sistema, la prima cosa è far reinserire questa responsabilità per le case farmaceutiche sui vaccini. Adesso ci viene chiesto di ricevere il vaccino per il Covid-19, ma le società che hanno fatto questo tipo di vaccini non hanno neanche un’assicurazione, non ci sarà modo di fare ricorso nel caso in cui ci dovessero essere delle reazioni avverse. E questo non ha senso. Questo li autorizza a perseguire degli scopi illeciti”.

Ed in Italia, aggiungiamo noi, i vaccini anti Covid sono anche stati resi obbligatori per i sanitari. Come è noto, infatti, tramite il decreto legge n. 44 del 1 Aprile 2021, è stato introdotto l’obbligo di vaccinazione per gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario “fino al completamento del piano vaccinale nazionale e comunque non oltre il 31 dicembre 2021”.

” La vaccinazione costituisce requisito essenziale per l’esercizio della professione e per lo svolgimento delle prestazioni lavorative rese dai soggetti obbligati […] Solo in caso di accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate, attestate dal medico di medicina generale, la vaccinazione non è obbligatoria e può essere omessa o differita”, si legge all’interno del decreto.

E tutto ciò, senza che vi sia alcuna responsabilità penale per i possibili delitti di cui potrebbero essere accusati coloro che somministrano i vaccini, ossia i delitti di lesioni personali colpose e di omicidio colposo.

“La punibilità è esclusa quando l’uso del vaccino è conforme alle indicazioni contenute nel provvedimento di autorizzazione all’immissione in commercio emesso dalle competenti autorità e alle circolari pubblicate sul sito istituzionale del Ministero della salute relative alle attività di vaccinazione”.

Per concludere, ritornando all’intervista di Kennedy, ci teniamo a sottolineare che, come dichiarato da Kennedy stesso, egli non è un “no-vax”, dunque non è contro i vaccini a priori. Tuttavia l’avvocato ha affermato che a molte persone appartenenti alle case farmaceutiche piace etichettarlo così. Ci pare evidente che si tratti del classico gioco dell’élite: il “divide et impera”, letteralmente il “dividi e conquista”. Per questo, l’invito che rivolgiamo ai lettori è quello di non cadere in questo tradizionale tranello e di non etichettare le persone all’interno di una categoria o, viceversa, in quella opposta. Ciò infatti genera solo uno scontro tra le due categorie (in questo caso quella dei no vax e quella dei pro vax) che è fine a se stesso. Non apponendo un’etichetta alle persone, invece, le due illusorie fazioni non si faranno la guerra tra loro e si favorirà un dibattito realmente costruttivo e non volto semplicemente a “combattere” contro il gruppo opposto. Detto ciò, il nostro invito è quello di ascoltare l’intervista completa di Robert Kennedy Jr. sul sito di Byoblu.

E tu cosa ne pensi delle idee di Robert Kennedy Jr? Credi che la sua battaglia volta ad ottenere una maggiore sicurezza dei vaccini sia giustificata o ritieni che non abbia ragion d’essere? Faccelo sapere nei commenti e se ti è piaciuto l’articolo condividilo!

Di Raffaele De Luca

Riferimenti
Byoblu

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