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Perché gli USA vogliono la Corea del Nord a tutti i costi

Gli USA vogliono il "regime change" in Corea del Nord

Sono anni che gli USA tentano di “risolvere” la questione Corea del Nord con mezzi più o meno drastici. Dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica e quindi l’uscita dalla sfera di influenza del gigante comunista, gli USA sono tornati progressivamente a posare gli occhi sullo stato “canaglia”. I rapporti tra i due stati si sono via via incrinati ulteriormente per via degli sviluppi in campo bellico della Corea del Nord il cui obiettivo era, ed è, quello di dotarsi dell’arma nucleare e dei missili balistici come garanzia “certa” della propria sovranità.

Del resto, come dargli torto. Se Gheddafi avesse avuto l’arma atomica avrebbero forse invaso la Libia? Kim Jong-Un non è scemo… Ci chiediamo in oltre per quale ragione gli USA dovrebbero essere lo stato “polizia” del mondo – con migliaia di testate nucleari sempre in ammodernamento e potenziamento – che va a dettare legge in giro per il globo. Domanda retorica ovviamente, noi la risposta ce l’abbiamo.

Oggi che da alcune voci sembra vicina la morte del dittatore (ma non confermata), torna in auge l’argomento e vogliamo fare chiarezza sulle vere motivazioni dietro l’interesse degli USA verso la penisola coreana. All’opinione pubblica viene data in pasto una storia smielata, che non rispecchia la realtà, basata su due motivazioni centrali:

  1. Il voler fermare la nuclearizzazione della Corea del Nord per motivi di sicurezza nazionale e globale. Ci dicono che è probabile che la Corea del Nord usi l’arma come attacco contro gli USA e stati alleati di quest’ultimi. FALSO. La Corea del Nord ha un PIL complessivo più basso della maggior parte delle singole regioni italiane, è isolata dal mondo e lanciare un attacco bellico significherebbe per essa scomparire dalla faccia della terra in men che non si dica. Ricordiamoci inoltre che l’unico Stato che ha fatto uso bellico dell’arma nucleare senza che ce ne fosse bisogno – il Giappone si era praticamente già arreso – ad oggi sono gli USA…
  2. Il voler esportare la democrazia e liberare il popolo nordcoreano oppresso. FALSO, o meglio… Uno squallido pretesto. Che la Corea del Nord sia una dittatura nessuno lo mette in discussione. Che i suoi abitanti vivano in condizioni spesso precarie, nemmeno. Ma anche l’Arabia Saudita è una feroce dittatura dove ancora si crocefiggono le persone ma non mi sembra che qualcuno in occidente si sforzi tanto per contrastarla o ne chieda un “regime change”. Due pesi due misure. Quella della salvaguardia della democrazia è la scusa più infame tra quelle utilizzate. Guarda caso si “esporta democrazia” sempre dove fa comodo bombardare, delle persone non frega assolutamente nulla. E non dimentichiamoci che parte delle disastrose condizioni della popolazione nordcoreana sono da ricondurre alle sanzioni economiche imposte dagli stessi USA…

Adesso vediamo invece i motivi reali per cui gli USA ci tengono così tanto a “liberare” il povero popolo nordcoreano dal regime:

  • Poter installare una base militare a stelle e strisce che punti direttamente gli altri paesi non allineati confinanti con la Corea del Nord. Stiamo parlando di Cina e Russia. La Corea del Nord, data la sua posizione geografica, funge da “stato cuscinetto”. E questo è uno dei motivi per cui finita l’URSS, ci ha pensato la Cina a prendere sotto la propria protezione il piccolo stato.
  • Riunificare la penisola coreana avendone il controllo completo. La Corea del Sud è già sotto la sfera di influenza USA.
  • Un mercato “vergine” di quasi 25 milioni di potenziali nuovi consumatori pronti da inondare con i prodotti delle aziende occidentali.
  • Un nuovo stato da assoggettare alle regole del mercato e nuovi potenziali profitti e mercati.
  • L’eliminazione di uno dei pochi stati in essere che ha una banca centrale interamente sotto il controllo dello stato.
  • Ma soprattutto… il voler mettere le mani sulla ricchezza mineraria del territorio, in particolare di terre rare che attualmente sono monopolizzate dalla Cina. E con chi commercia principalmente la Corea del Nord? Con la Cina. Quindi quest’ultima controlla la maggior parte dei giacimenti di terre rare globali.

La Corea del Nord è enormemente più ricca della Corea del Sud dal punto di vista di minerali e risorse primarie. Oro, ferro, terre rare, carbone… Una ricchezza potenziale stimata in 10.000 miliardi (10 trilioni). Della serie “in Venezuela si va per il petrolio, in Corea del Nord si va per le terre rare”. Addirittura le riserve di terre rare della Corea del Nord sono più grandi di quelle della stessa Cina, che attualmente, ribadiamo, ne ha il monopolio.

Per chi non sapesse cosa sono le terre rare, si tratta di 17 elementi della tavola periodica (minerali) che hanno proprietà particolari che li rendono indispensabili in tutte le applicazioni tecnologiche: motori elettrici, processori dei computer, pale eoliche, magneti, schermi dei televisori, componenti elettronici particolari… Senza le terre rare questi non potrebbero essere realizzati. Capite ora l’importanza di questi minerali? La produzione di manufatti tecnologici dipende da questi minerali e gli USA dipendono dalle forniture cinesi. Poter mettere le mani sulla Corea del Nord sarebbe un “game changer” fondamentale per gli USA nella scacchiera geopolitica mondiale.

La guerra per le terre rare tra Cina e USA non è cosa nuova, tanto che quest’ultimi sono stati costretti a tornare a fare maggiore affidamento alle poche risorse disponibili sul proprio territorio…

Come vedete la democrazia centra poco, non facciamoci sempre fottere dalle belle parole. Consigliamo la lettura di questo libro scritto da Guillaume Pitron, un giornalista specializzato nella geopolitica delle materie prime che ha indagato a fondo su interessi, rischi estrattivi, risvolti geopolitici e conflitti che si celano dietro le terre rare. Un libro da non perdere per chi è interessato all’argomento.

“FOLLOW THE MONEY” non si sbaglia mai…

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