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Neuralink: la scimmia a cui Elon Musk ha impiantato il chip ora gioca a MindPong con il pensiero

La scimma di Elon Musk per il progetto Neuralink

Il progetto Neuralink dell’imprenditore statunitense Elon Musk procede a gonfie vele. Vi ricordate della scimmia a cui il miliardario aveva impiantato un chip nelle scorse settimane? Bene, adesso l’animale è in grado di giocare a MindPong (un videogioco) semplicemente tramite il pensiero. E no, non si tratta di uno scherzo: sebbene tale abilità sia a dir poco fantascientifica è tutto, incredibilmente, reale.

La notizia è stata riportata anche all’interno di un articolo del sito RT nel quale si legge che Pager, la scimmia in questione, è stata addestrata a giocare a vari videogiochi nell’ultimo periodo. E per invogliare l’animale a fare ciò, gli è stato dato un frullato alla banana che può bere mentre svolge il proprio compito. Detto questo, RT ci spiega come, dopo alcune settimane in cui la scimmia è stata istruita a giocare ai videogiochi in maniera classica, si sia riusciti ad ottenere il risultato sperato, ossia farla giocare con il solo pensiero.

“Durante questo periodo, i collegamenti hanno registrato l’attività degli oltre 2.000 elettrodi che erano stati impiantati nella corteccia motoria di Pager, responsabile dei movimenti delle braccia e delle mani, e li hanno alimentati in modalità wireless a un algoritmo di apprendimento automatico. Questo algoritmo di decodifica ha rilevato le modulazioni nei neuroni della scimmia e ha consentito al sistema di prevedere i movimenti della mano previsti tramite un modello matematico di attività neurale e i corrispondenti movimenti del joystick. I ricercatori hanno calibrato il sistema monitorando le onde cerebrali di Pager mentre manipolava un joystick, prima di disconnettere il controller: all’insaputa della scimmia, ora stava giocando al gioco MindPong con solo il suo cervello e nessun input manuale”.

E se siete ancora scettici circa la veridicità di quanto appena detto, ecco a voi un video della azienda statunitense in cui viene documentato tutto ciò.

Va detto, però, che il fine principale del progetto Neuralink è quello di aiutare le persone con disabilità, ad esempio consentendo alle persone paralizzate di “utilizzare uno smartphone con la mente più velocemente di chi usa i pollici”. Come affermato dallo stesso Elon Musk tramite un tweet.

Inoltre, in un altro tweet l’imprenditore ha affermato che le versioni successive saranno potenzialmente in grado di fare cose come consentire “ai paraplegici di camminare di nuovo”.

Tutto ciò non può che fare onore a Musk. Tuttavia, lo scopo del progetto non è esclusivamente questo. Infatti, come abbiamo sottolineato in questo vecchio articolo, tali chip potrebbero essere utilizzati per espandere il modo in cui interagiamo gli uni con gli altri, con il mondo e con noi stessi, essendo tale tecnologia potenzialmente in grado di fare ciò. Per questo, noi riteniamo che se da un lato ci siano degli aspetti innegabilmente positivi legati all’utilizzo di questo strumento, dall’altro ci siano anche dei risvolti inquietanti dietro l’angolo. In tal senso, crediamo che non avere alcun tipo di timore nei confronti della possibilità che il cervello umano possa essere collegato a delle interfacce digitali, rivoluzionando completamente la nostra vita, sia praticamente impossibile.

E tu cosa ne pensi del progetto Neuralink? Faccelo sapere nei commenti e se ti è piaciuto l’articolo condividilo!

Di Raffaele De Luca

Riferimenti
RT

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