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Mascherine anti covid-19: sono davvero una manna dal cielo?

Mascherine anti covid19 e virus

Secondo un recente studio del Centro Europeo per la Prevenzione ed il Controllo delle Malattie, le mascherine anti covid-19 sarebbero meno efficaci di quanto possa sembrare. A riportarlo è il sito Byoblu, che in questo articolo spiega come, in base a quanto evidenziato dallo studio sopracitato, le mascherine anti covid-19 potrebbero essere meno utili di quanto, tendenzialmente, siamo portati a pensare.

All’interno dello studio sono state analizzate quattro tipologie differenti di mascherine anti covid-19: la mascherina medica, la mascherina non medica, la mascherina FFP2 e la visiera. Come riportato da Byoblu, lo studio evidenzia un’efficacia protettiva tendenzialmente bassa di questi dispositivi di protezione. Nello specifico, dallo studio emerge che la mascherina medica avrebbe un’efficacia bassa o moderata.

“Nel caso della mascherina medica, la comune mascherina usa e getta, lo studio rivela un’efficacia quantificabile da “bassa a moderata”, sia per quanto riguarda la protezione della persona che la indossa che quella degli altri”, si legge all’interno articolo.

Ancora minore è l’utilità della mascherina non medica, la cui efficacia protettiva sarebbe molto bassa. “Per quanto riguarda la mascherina non-medica, ovvero la mascherina riutilizzabile e spesso fatta con materiali tessili, l’efficacia protettiva viene giudicata dallo studio “molto bassa”. La ricerca chiarisce che “l’evidenza riguardo la capacità di protezione delle maschere non-mediche per la prevenzione del Covid19 è scarsa””.

Le mascherine FFP2, invece, sembrerebbero essere migliori delle precedenti. Tuttavia, come riportato da Byoblu, la protezione garantita da queste mascherine sarebbe comunque bassa. “Un dato interessante riguarda le famose mascherine FFP2, obbligatorie in Germania e in Austria. In questo caso lo studio spiega che “sebbene queste mascherine abbiano una capacità di filtraggio maggiore rispetto alle altre e siano migliori rispetto alle mascherine mediche”, tuttavia l’effettiva protezione è stimata in “bassa””.

Anche per quanto riguarda le visiere, poi, non ci sarebbero certezze circa l’efficacia protettiva. “Lo studio spiega che “mancano prove scientifiche sull’efficacia di visiere per la prevenzione del COVID-19”, utilizzate spesso da chi lavora nei locali pubblici o dagli insegnanti. Al massimo mostrano una capacità protettiva nei confronti delle gocce di saliva più grandi, ma non di quelle più piccole”, riporta Byoblu.

Infine, lo studio descrive anche gli effetti negativi che possono verificarsi in seguito all’utilizzo costante della mascherina, come ansia, difficoltà respiratorie, prurito ed eritemi. Dunque, alla luce di tutto ciò, lo studio afferma che la mascherina può essere ritenuta un “mezzo complementare” da adoperare in luoghi sovraffollati e in ambienti che, come si legge su Byoblu, “prevedono la prossimità con altre persone”.

Detto ciò, ci teniamo ad aggiungere che le mascherine sono anche estremamente dannose per l’ambiente. Come riportato dall’ANSA all’interno di questo articolo, le mascherine impiegherebbero fino a 450 anni per decomporsi nell’ambiente. “Lo mette in evidenza il Dipartimento per l’ambiente marino del Servizio sanitario pubblico federale belga, lanciando la campagna di sensibilizzazione “Il mare comincia in casa”, per incoraggiare i cittadini a gettare questo tipo di rifiuti in un bidone della spazzatura o usare una maschera riutilizzabile.”, si legge all’interno dell’articolo.

Inoltre anche Walter Ricciardi, consigliere del ministro della salute per l’emergenza covid-19, in questa intervista di un anno fa dichiarò che “le mascherine alla persona sana non servono a niente, servono per la persona malata e per proteggere il personale sanitario, essendo a contatto con il malato”.

“Le mascherine di garza non servono a proteggere i sani. Ci sono delle mascherine che, invece, vengono date al personale sanitario, ma sono quelle estremamente sofisticate che hanno dei filtri, ed è chiaro che il personale delle malattie infettive deve essere dotato di queste mascherine”. Se Walter Ricciardi all’epoca si stesse sbagliando o se, viceversa, stesse affermando un concetto corretto non possiamo stabilirlo, non avendone le competenze.

È chiaro che nel corso del tempo ci siano state molte incertezze nei confronti della questione covid-19 e, non di rado, è stato affermato tutto ed il contrario di tutto. Tuttavia, se quanto affermato in questa intervista dovesse essere vero, l’attuale obbligo presente in Italia di indossare la mascherina, che non deve necessariamente essere di un determinato tipo, sarebbe quantomeno discutibile.

Non si tratta solo di correttezza di informazione, si tratta di vera e propria psicosi. Quante persone camminano da sole, in piena campagna, con la mascherina indossata, convinti di avere una qualche immunità contro il virus? E le persone in scooter con la mascherina indossata? Quelli in auto da soli, rigorosamente con la maschrina? Ecco dove ha portato il martellamento mediatico asfissiante: a far fare cose senza senso alle persone.

Per paura di morire si è scelto di non vivere. E tu cosa ne pensi? Faccelo sapere nei commenti e se ti è piaciuto l’articolo condividilo!

Raffaele De Luca

Riferimenti
https://www.ecdc.europa.eu/sites/default/files/documents/covid-19-face-masks-community-first-update.pdf
https://www.byoblu.com/2021/02/23/arriva-lo-studio-europeo-che-mette-in-dubbio-lefficacia-delle-mascherine/
https://www.ansa.it/canale_ambiente/notizie/inquinamento/2020/10/27/mascherine-impiegano-450-anni-per-decomporsi_423fc0b2-0914-414c-9658-f063d8eccd71.html
https://www.youtube.com/watch?v=ZmsnYjx3MZY

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