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Manifestazione a Roma del primo maggio bloccata sul nascere. Retroscena preoccupanti…

La manifestazione di Roma del primo maggio è stata stroncata sul nascere

La manifestazione “Marciare per non marcire” che sarebbe dovuta avere luogo il primo maggio a Roma è stata stroncata sul nascere e ha tolto il velo su alcuni aspetti preoccupanti. Doveva essere una manifestazione civile, non violenta, con tanto di mascherine e guanti, contro le oscene misure economiche prese dal governo Conte per contrastare le conseguenze del lockdown. I due rappresentanti della manifestazione, Nicola Franzoni e Gianni Musetti, avevano radunato giorni prima parecchie persone su Telegram per organizzare la manifestazione a Roma in piazza San Giovanni.

Avevano fatto richiesta di autorizzazione, a norma di legge, per manifestare e occupare il suolo pubblico, negata dalla questura di Roma – ovviamente – e successivamente avevano fatto ricorso al Presidente della Repubblica, non ricevendo risposta. Hanno deciso quindi di muoversi ugualmente in direzione Roma evitando le strade principali e di conseguenza anche i posti di blocco.

Riusciti nell’intento, appena usciti dai rispettivi alloggi vengono fermati da persone in borghese a pochi metri dall’aver messo piede fuori. Per essere stati fermati, entrambi, in maniera così “chirurgica” gli agenti dovevano sapere per forza dove si trovavano esattamente i due. Come? Secondo Musetti erano tracciati tramite la cella del loro smartphone.

Dopo essere stati fermati, sono stati trattenuti per diverse ore (il necessario per avere certezza che non ci sarebbe stata la manifestazione) per poi essere rilasciati (e denunciati). Tutti i dettagli direttamente da Gianni Musetti nel video qui basso.

Intercettazioni, negazione del diritto di manifestare, fermi al limite del legale, minacce delle forze dell’ordine… Ricorda molto la Repubblica Popolare Cinese, non la nostra vecchia Italia. A qualcuno questo farà piacere come a Di Battista e Grillo secondo cui la Cina è il futuro, ma a noi abituati alla democrazia tutto questo mette in allarme. Noi NON siamo la Cina, nè vogliamo diventarlo. Un’altra protesta si è organizzata a Trieste, campo San Giacomo, anch’essa stroncata sul nascere.

Nessuno ci venga a dire che non si può protestare in quarantena… In Israele hanno dimostrato che si può fare.

FONTI

https://www.lagazzettadimassaecarrara.it/cronaca/2020/05/e-bomba-o-non-bomba-franzoni-e-musetti-sono-arrivati-a-roma/

La Stampa

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