Articolo 31: il gruppo che fondò una carriera sulla libertà di espressione Blog Personaggi Febbraio 16, 2021Febbraio 16, 20210Articolo 31 è il nome di uno storico gruppo hip-hop italiano che, tramite la musica, si è schierato a favore della libertà di espressione. Gli Articolo 31, ossia J-Ax e DJ Jad, scelsero questo nome a causa della Section 31 del Broadcasting Authority Act, una legge irlandese del 1976 che costituì una seria minaccia per la libertà di espressione. Il duo hip hop nacque nel 1990 e, dopo anni di canzoni rivoluzionarie ed innovative, si sciolse nel 2006.L’ideologia su cui si basava la loro musica non può che essere in sintonia con quella del nostro blog. Ribelli, liberi e menefreghisti nei confronti del politically correct, la discografia degli Articolo 31 è caratterizzata da brani decisamente controcorrente e “scomodi”. Ad esempio, all’interno del primo album “Strade di città” troviamo il brano “Fotti la censura”, titolo che lascia intendere chiaramente la volontà di schierarsi a favore della libertà di espressione.“Rifiuta i mezzi termini, combatti chi ti oscura, grida la tua rabbia e fotti la censura”.Questa canzone rappresenta un vero e proprio manifesto della libertà di parola e, oggi più che mai, è necessario sottolineare l’importanza del tema trattato dalla stessa. Infatti, per quanto riguarda la libertà di stampa (e quindi di parola) l’Italia è al 41° posto, come potete leggere in questo articolo. Dunque, in quanto blog di informazione libera ed indipendente, non possiamo che consigliarvi questo brano. Gli argomenti toccati dagli Articolo 31, però, non si fermano di certo alla sola libertà di espressione. Essa, difatti, costituisce il presupposto per poter parlare liberamente di qualsiasi tema. Ovviamente, non bisogna essere per forza d’accordo con le specifiche posizioni ideologiche del duo hip hop: a prescindere da ciò, la lezione da imparare è quella di avere sempre il coraggio di dire ciò che si pensa, anche se questo potrebbe sottoporci a forti critiche.Quindi, proseguiamo citando tutta una serie di canzoni che hanno ad oggetto temi scomodi e che, non raramente, fecero scandalo. È il caso di “Ohi Maria”, iconico brano degli anni ‘90 che sostiene la legalizzazione delle droghe leggere. Questa canzone va citata per sottolineare il coraggio, che gli Articolo ebbero, di parlare apertamente di legalizzazione in un periodo in cui il proibizionismo era molto più radicato nella mente delle persone. Dunque, anche se non condividete il messaggio in questione, potete consolarvi riflettendo sul fatto che, la cosa più importante, è che vi sia la libertà di poter esprimere le proprie idee, qualsiasi esse siano. Se, invece, siete a favore della marijuana libera, questa canzone è un must che non potete non conoscere. Detto ciò, come non ricordare “Soldi soldi soldi”, probabilmente il brano in cui gli Articolo si schierano più nettamente contro il potere del denaro nella nostra società. “Non abbiamo diritti, ci misuriamo solamente in base ai soldi. Guarda quanti soldi, prendi tutti i soldi, ma a me non basta. La mia ragione non è questa […] che tu ci creda o no, non sono un numero”. Ed ora che ci troviamo in un periodo in cui il consumismo è all’apice e le persone si identificano con ciò che possiedono, questa canzone è più significativa che mai. “Io voglio un altro motivo per essere qui, oltre all’essere definito dall’auto che guido, dal vestito all’ultimo grido”. Infine, vanno ricordati i brani “Italiano medio” e “Sputate al re”. Il primo, fa ironia sui cittadini del nostro Bel Paese descrivendoli, in maniera velata, come dei perfetti idioti.“Quest’anno ho avuto fame ma per due settimane ho fatto il ricco a Porto Cervo, che bello! […] Mi importa poco oggi io vado al centro commerciale e il mio problema è solo dove parcheggiare. Ma a me non me ne frega tanto io sono un italiano e canto. E datemi Fiorello e Panariello alla tv, sono l’italiano medio nel blu dipinto di blu”. Il secondo brano, invece, è un vero e proprio invito a svegliarsi che viene fatto alle persone.“Se non ci fosse la tv, chi ce lo direbbe cosa pensare? […] Forse un ciccione alla tv sta lobotomizzando il mio paese”.Per concludere, citiamo un’altra frase di questa canzone che ci lascia sperare in un futuro in cui le persone “sveglie”, ossia dotate di spirito critico, saranno la maggioranza.“Però quella tv…conosco sempre più gente che la spegne”. E tu cosa ne pensi? Conoscevi già gli Articolo 31? Faccelo sapere nei commenti e se ti è piaciuto l’articolo condividilo!Raffaele De LucaRiferimentihttps://www.money.it/Classifica-liberta-stampa-Italia-peggio-Ghana-Burkina-Fasohttps://www.youtube.com/watch?v=of_VSHkul0w&list=OLAK5uy_nvHD-l5xuHUtqLGm3iosNF4Zpn0MI8WcI&index=3https://www.youtube.com/watch?v=P-kb6_M4o58https://www.youtube.com/watch?v=qKvMxX-q3GUhttps://www.youtube.com/watch?v=mJJyvNJxx-shttps://www.youtube.com/watch?v=y3bD4E0po-g Share on Facebook Share Share on TwitterTweet Share on Pinterest Share Share on LinkedIn Share Share on Digg Share Send email Mail Print Print